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lunedì 22 gennaio 2018

gennaio 22, 2018

Book Haul & Wrap Up #12



Fare un Book Haul & Wrap Up cumulativo di due mesi è sempre un problema, soprattutto se c'è di mezzo qualche festività o fiera come in questo caso. Novembre e dicembre, in particolar modo quest'ultimo, sono stati due mesi pieni di acquisti e regali e potrai immaginare bene il motivo. Per quanto riguarda le letture, invece, diciamo che ho un po' rallentato verso la fine dell'anno per una serie di motivi tra cui gli esami all'università. Sono molto felice, comunque, dei libri letti durante l'intero anno appena terminato, perciò va bene così.

Parlando di acquisti, a novembre ho cercato di tenere le mani lontano dal portafoglio e ci sono riuscita più o meno fino a fine mese: con l'arrivo sempre più imminente del Natale, ho deciso di iniziare a prepararmi anche con i libri e anticipare qualche auto-regalo senza fare troppi danni.

Quando sento il bisogno di comprare altri libri ma non voglio spendere troppo mi oriento su letture brevi o libri in promozione. Questo è stato il caso di Non sapere il greco di Virginia Woolf, edito Garzanti, un libricino di novanta pagine che raccoglie ben quattro saggi firmati dalla penna modernista più famosa d'Inghilterra. Sarà la mancanza di sapere il greco che ha suscitato tanta curiosità o il fatto che in un formato così piccolo - e ad un prezzo ridicolo - potessi trovare un tesoro simile e nel giro di qualche minuto passato in libreria mi sono accaparrata anche quest'altro libro su Virginia Woolf.


Un acquisto cumulativo su Amazon ha compreso un libro a metà prezzo e altri due in preparazione del Natale. Nel primo caso parlo di Il carattere dei cani di Robert Louis Stevenson, edito Elliot. Ormai sai che non posso resistere ai libri di piccole dimensioni di questa casa editrice: oltre ad essere ben fatti esternamente contengono al loro interno storie, che siano romanzate o sotto forma di saggi, sempre interessanti e inedite.

Degli acquisti a tema natalizio, invece, puoi leggere nell'articolo sulle Letture a tema del mese scorso, perciò buona lettura!


Dicembre è stato anche il mese di Più Libri Più Liberi al quale ho fatto, naturalmente, incetta di libri. Gli eventi ai quali ho partecipato sono stati diversi e hanno ispirato i miei acquisti: primo tra tutti, un libro molto particolare la cui lingua originale è una variante dell'irlandese, Parole nella polvere di Mairtin O'Cadhain, edito Lindau e  presentato magistralmente alla Fiera da Fabio Pedone, Enrico Terrinoni ed Edoardo Camurri. Un romanzo costruito su dialoghi tra morti nell'Irlanda degli anni '40 che mette in scena un aldilà quotidiano e decisamente spassoso.

Il secondo acquisto di PLPL è un libricino consigliato da Stefania di I libri di Charlotte: L'arte dell'attesa di Andrea Köhler, edito ADDEditore. Il titolo spiega molto bene l'argomento di questo libro nel quale l'autrice indaga "quello spazio di tempo in cui ciò che deve compiersi è ancora un'idea e il nostro cuore è sospeso tra un qui e un altrove". Riuscire a gestire l'attesa, lunga o breve che sia, è uno dei buoni propositi per il nuovo anno, perciò questo libro è arrivato proprio nel momento giusto.


Un piccolissimo acquisto in Fiera ha compreso i pacchettini di lettere de L'orma Editore che avevo puntato da un po' di mesi. Li ho visti per l'ennesima volta e mi sono finalmente decisa a prenderne due: le lettere di Mary Shelley "I miei sogni mi appartengono" e quelle di Charlotte Brontë "Ma la vita  è una battaglia". Il primo, in particolare, ha suscitato la mia curiosità nel momento in cui ho collegato il titolo dato alla raccolta di lettere ad un fatto che si racconta spesso sull'autrice inglese, ossia che l'idea di Frankenstein le sia venuta proprio in sogno. La curiosità, invece, per le lettere della Brontë deriva dall'interesse che ho nei confronti della vita di questa autrice, di cui ho letto Jane Eyre, il mio classico preferito.


Quattro libri che parlano di libri sono entrati a far parte della mia libreria durante Più Libri. Il primo è Vite che sono la tua di Paolo Di Paolo (Laterza) nel quale l'autore racconta 27 romanzi da cui "ho riportato qualcosa che non ho ancora perso". Mi piace l'idea di questo libro e, già dalla prefazione, mi sembra un'ottima lettura, ben scritta e ponderata. Ti farò sapere. Il secondo titolo è Lo scrittore nel labirinto di ogni giorno di Gabriel García Márquez (Giulio Perrone Editore), un'intervista che Rodolfo Braceli ha avuto l'onore di fare nel 1996 all'autore argentino."Eccezionale guida nel labirinto della creatività e della vita, Márquez ci invita a non temere anche la vertigine e il tormento dello scrivere". Terzo libro, I libri sono sempre figli ribelli di Giulio Perrone e Paolo Di Paolo (Giulio Perrone Editore), un manuale che affronta tutte le sfaccettature possibili di un libro partendo dal presupposto borgesiano che una volta creati siano "creature" indipendenti, proprio come dei figli. Quarto ed ultimo libro o libricino è Libri, libri! di Federico García Lorca, un gioiellino di sole trenta pagine pubblicato da Edizioni Estemporanee in cui viene riportato fedelmente il discorso del poeta spagnolo in occasione dell'apertura della biblioteca comunale di Fuente Vaqueros. Un testo che di sicuro parte da presupposti molto ottimisti ma non irrealistici riguardo il mondo della cultura e il ruolo fondamentale che essa svolge all'interno della società. E' un libro da non perdere!

C'è stato un autore che nel mese di dicembre ha monopolizzato i miei pensieri ed è Francis Scott Fitzgerald. Il fatto che fosse sempre tra i miei pensieri mi ha spinta ad acquistare due libricini molto particolari: il primo, Vivere con 36000 dollari all'anno edito Mattioli che contiene quattro articoli a sfondo autobiografico, e il secondo Alla tua età edito Nuova Editrice Berti, che riporta due racconti inediti in Italia ambientati nel Minnesota.

A dicembre ho approfittato delle vacanze di Natale per fare un salto a Milano e naturalmente sono tornata a casa con un numero imbarazzante di libri, in gran parte anche grazie ad ABEditore che sono andata a trovare. Insieme alle guide musicali come N come Natale a cura di Walter Gatti e In musica suonano meglio di Paolo Colombo, ho praticamente terminato la bellissima collezione della collana Piccoli Mondi: L'avvelenatrice di Alexandre Dumas, un breve romanzo storico che si ispira alle vicende della Marchesa di Brinvilliers e alle sue capacità di maneggiare i veleni; L'arte di far debiti di Antonio Ghislanzoni, un testo decisamente umoristico di fine '800; L'uomo che conservava il suo denaro in una scatola di Anthony Trollope, o la storia della scatola del signor Greene che scompare magicamente nonostante tutte le premure del proprietario...che fine avrà fatto?; ultimo ma non ultimo è parte di un regalo di Natale, La banconota da un milione di sterline di Mark Twain, che contiene, oltre al racconto che dà il titolo al libro, anche un secondo scritto, Il mio orologio.



Continuiamo con una piccola anticipazione dei regali di Natale inserendo La compagnia dei viaggiatori del tempo di Massimo Acciai Baggiani, un libro che racconta delle storie nella storia di dodici amici che si incontrano settimanalmente per esplorare il mondo attraverso i propri racconti. Ultimo regalo ma non meno importante della dolce Antonella, del mastro grafico Lorenzo e dell'ospitale Alessandro, è stato Novelle dei morti di Jennifer Radulovic: una raccolta di racconti gotici sulla scia del lascito ottocentesco. Inutile, o forse no, elogiare la bravura dei ragazzi che lavorano con questi libri e l'impegno che mettono nel crearne sempre di nuovi e originali. Ah, se ti va, ti consiglio di dare un'occhiata all'ultimo progetto di questa casa editrice, L'imbustastorie...non te ne pentirai!

Milano, ho scoperto, è anche la città dei libri usati e non mi sono fatta scappare una visita alle librerie specializzate. I risultati sono L'imprevedibile viaggio di Harold Fry di Rachel Joyce, un libro sul quale avevo messo gli occhi da un po' di tempo, e Fermate il boia di Agatha Christie in un'edizione speciale de Il corriere della Sera. Conto totale? Poco più di cinque euro. Per due libri. Di cui uno in copertina rigida. Milano, ci rivedremo molto presto.


Dulcis in fundo, i regali di Natale. Quest'anno mi posso dire molto soddisfatta di ciò che ho ricevuto non solo perché i regali sono stati quasi solo libri ma soprattutto perché sono state sorprese.

Non ti ho annunciato che probabilmente questo nuovo anno sarà dedicato in particolar modo alla lettura di Virginia Woolf. Oltre al fatto che è da tanto ormai che rimando, si è aggiunto anche un altro motivo a questa scelta e riguarda proprio i regali di Natale. Diario di una scrittrice (Beat) e Voltando pagina (Il saggiatore) sono stati inseriti tra le prossime letture e sono stati due regali fantastici che non mi sarei mai aspettata di ricevere. Il primo è la raccolta di una selezione di memorie, riflessioni e aneddoti dell'autrice riguardo la sua attività di scrittrice e critico letterario. Il secondo volume, anch'esso una raccolta curata da Liliana Rampello, propone al lettore più di settanta saggi scritti dalla Woolf tra il 1904 e il 1941. Un libro da non farsi scappare. Avrò un bel po' da smaltire della Woolf e non vedo l'ora di intraprendere questa nuova avventura.


Passiamo, ora, a due libri particolarmente belli non solo per il contenuto ma anche dal punto di vista estetico. Il primo, una chicca da regalare agli appassionati di letteratura, è The Literature Book, una guida infografica sulla letteratura mondiale dagli albori ai giorni nostri. Non aspettarti una storia letteraria alla Mario Praz perché non è l'obiettivo di questo volume, bensì aspettati una guida ben fatta che spiega la letteratura in modo semplice attraverso diagrammi e didascalie. Il sottotitolo del libro, infatti, riporta: Big ideas, simply explained. Il secondo libro è, in realtà, il cofanetto di quattro dei racconti più famosi di J. R. R. Tolkien, The Tolkien Treasury (Harper&Collins). La bellezza di questo cofanetto è indescrivibile, potrei stare ore ad elogiare solamente le illustrazioni, ma meglio dirti quali sono i racconti in questione: The Adventures of Tom Bombadil, Farmer Giles of Ham, Roverandom e Smith of Wootton Major.





Un ulteriore libro molto particolare è Atlante leggendario delle strade d'Islanda pubblicato da Iperborea e tradotto da Silvia Cosimini. Avevo messo gli occhi su questo libro da quando era uscito, ma non mi ero mai decisa a prenderlo - stesso problema che ho avuto con Fiabe svedesi - ma, per fortuna, è venuta in aiuto la mia mamma che ha deciso di regalarmelo per Natale. Il libro è bellissimo, interessante e perfetto da leggere durante le stagioni fredde. Non vedo l'ora di iniziare la lettura anche di questo...

Ultimi ma non ultimi, due libri che proprio non mi aspettavo da due carissime amiche che ho conosciuto proprio attraverso il mondo dei libri. I loro regali hanno concluso le mie travagliate vacanze natalizie nel modo più dolce che potessi desiderare. Come Proust può cambiarvi la vita di Alain de Botton (Guanda) è stato il regalo di Sara, dottoranda in fase conclusiva specializzata e appassionata proprio di Marcel Proust. Nel libro di de Botton che Sara mi ha sapientemente regalato, l'autore si propone di presentare Proust in vesti più confortanti in modo da spogliarlo di quell'aura spaventosa della quale ogni lettore si sente intimorito. Il secondo pensiero di Natale è il regalo di Stefania, la stessa blogger che mi aveva consigliato L'arte dell'attesa a Più Libri Più Liberi. L'altra figlia di Annie Ernaux (L'orma) è arrivato a casa impacchettato con cura e mi incuriosisce di più ogni giorno che lo osservo. Non ho mai letto nulla di Annie Ernaux e questa prima esperienza mi sembra perfetta: il libro è di piccole dimensioni e poche pagine...spero di avere le stesse buone impressioni che ha avuto Stefania.


- Wrap Up -
resoconto delle ultime letture

Visto che mi sono dilungata abbastanza sugli acquisti degli ultimi due mesi - e giuro che non succederà di nuovo di lasciarmi così tanti libri di cui parlare - sarò molto breve riguardo le ultime letture.

Dicembre e novembre, ti ho già anticipato, sono stati mesi un po' poveri di letture ma non per questo meno intensi. A novembre ho terminato la lettura di Danger! E altre storie di Sir Arthur Conan Doyle (ABEditore) che ho intenzione di recensire nei prossimi giorni perché è una raccolta di racconti che vale davvero la pena leggere. Geniali, inquietanti e anche molto delicati, Conan Doyle mi ha davvero stupita. E sì, la grafica del libro è sensazionale, lo ripeterò fino allo sfinimento!

Devo fare una nota su un racconto che, invece, ho letto per l'università e che mi ha stregata. Si tratta di A Rose for Emily di William Faulkner, autore americano del secolo scorso. Parlavo di racconti inquietanti qualche riga fa ed eccolo qui, un racconto da brividi sotto ogni punto di vista, dalla forma al contenuto passando per la stilistica. Consigliatissimo!

Verso la fine dell'anno ho anche terminato Matilda di Roald Dahl (Puffin Books), un libro al quale tenevo molto e che avrei voluto non finisse mai. Dopo tanti anni che non succedeva, una volta chiuso il libro è scesa una lacrima di commozione e non vedo l'ora di scrivere qualcosa su questa bellissima storia.

Il mio 2017 di letture si è concluso sulle note misteriose di Agatha Christie, con Poirot a Styles Court, ultimo libro letto dell'anno vecchio e il primo finito dell'anno nuovo. La prima avventura di Poirot è semplice ma non banale e riesce a tenere il lettore incollato alla pagina fino alla fine. Ho letto questo libro in quattro giorni, se non sbaglio, e un motivo è proprio la struttura della storia.

Credo di aver scritto abbastanza per oggi e so di averne da scrivere per i prossimi giorni. Ci sono moltissime recensioni in programma per le prossime settimane e spero davvero di riuscire a portare tutti questi piccoli progetti a termine. Ti ringrazio, caro lettore, per avermi fatto compagnia nell'anno che si è concluso, ormai, da quasi un mese, e per aver fatto crescere non solo il blog ma anche, e soprattutto, la voglia di raccontarti i libri.

Ti auguro un anno pieno di letture e di soddisfazioni. Ci leggiamo presto,

Francesca, Le ore dentro ai libri.

domenica 19 novembre 2017

novembre 19, 2017

Come, quando e perché leggere più di un libro alla volta. Confessioni di una lettrice



Leggere più di un libro alla volta: si può fare?

Per quanto mi riguarda, la risposta è sì, si può fare e non bisogna creare un clone di sé per riuscirci.

Questo articolo mi è stato suggerito da molti lettori, perché credo che l'interesse al riguardo sia tanto. Il quesito, naturalmente, non è nuovo e il mio punto di vista non aggiungerà molto a questa discussione delicata, ma è bene parlarne per smitizzare uno dei tanti argomenti tabù della lettura.

Cercando online si possono trovare svariati articoli che dispensano consigli su come leggere più libri alla volta o che spiegano quali siano i vantaggi di una lettura doppia o addirittura tripla. Insomma, il materiale non manca anche se forse pecca nella premessa.

Consigliare come intraprendere una lettura del genere, a mio avviso, è un po' come dare indicazioni su come sistemare l'armadio: si tratta di un aspetto della propria vita così intimo e personale che dare consigli su come modificarne le modalità mi sembra un po' eccessivo. Il discorso cambia, certo, se bisogna farlo per motivi che non riguardano la propria volontà, ma è tutta un'altra storia.

Ciò che ti riporto io in questo articolo è la mia esperienza, i motivi per cui mi sono trovata bene e mi trovo bene tutt'ora a leggere più di un libro alla volta.

Perché leggo più libri alla volta?

Credo che sia iniziato tutto al liceo, quando i libri sono entrati a far parte attivamente della mia vita. Ho frequentato il liceo linguistico, il che vuol dire che oltre ai libri di letteratura italiana da leggere mi venivano assegnati anche quelli di letteratura inglese, francese e spagnola. Sono sincera quando dico che ho sempre affrontato le letture con interesse e curiosità e mai sono partita scoraggiata. Ci sono comunque stati dei libri che non sono riuscita a finire con tranquillità e il primo a cui si rivolgono i pensieri è sicuramente Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo. Mi dispiace, Ugo, ma gli epistolari di questo tipo proprio non mi vanno giù.

Per motivi di tempo, naturalmente, mi sono dovuta arrangiare e leggere più libri contemporaneamente è stata l'idea migliore per portare a termine la lettura e ottimizzarla. Ha funzionato. Cambiavo da un libro all'altro quando più ne sentivo il bisogno o quando finivo il capitolo, ne lasciavo uno da parte se l'altro mi prendeva di più...insomma, come è giusto che sia per tutti, ho sempre avuto un modo molto personale di leggere.

Questa tecnica mi ha sempre aiutata e si è rivelata utile anche all'università, dove i libri di narrativa da leggere sono un po' di più di quelli del liceo.

È da un po' di anni, poi, che questa modalità di lettura ha abbracciato anche le mie letture personali che con lo studio c'entrano poco o niente.

Tutto ciò mi ha aiutato anche a contestualizzare la lettura nella mia vita, a capire i motivi per cui leggevo un libro e di conseguenza anche a come leggerlo. Se sto leggendo un libro per motivi di studio, so che dovrò fare una lettura molto più ravvicinata del solito, più attenta e, qualche volta, anche più analitica. Se invece si tratta di un libro che decido di leggere per interesse, so che intanto potrò prendermi il mio tempo e che la lettura non comporterà necessariamente un livello di concentrazione altissimo. Naturalmente ciò non significa che i "miei libri" non richiedano attenzione, perché ogni libro ne richiede un minimo per capire cosa stiamo leggendo, ma si tratta di un tipo di lettura diverso. Ci tengo a sottolineare che un tipo non esclude l'altro e che non è detto che i due ambiti non possano incontrarsi: grazie all'università ho scoperto molti autori e libri che ora sono parte integrante della mia libreria indipendentemente dallo studio; o viceversa ho scoperto libri per mio interesse personale che mi sono tornati utili anche all'università.

Ma come faccio?

Credo che la scelta del genere da leggere sia importantissima, soprattutto per quanto riguarda le letture personali. E' molto difficile che legga due romanzi nello stesso periodo o, ancora peggio, due saggi. Tendo sempre a dare questa logica al mio istinto quando scelgo la lettura da fare, altrimenti so che non ce la farei ad arrivare alla fine.

È doveroso da parte mia, a questo punto, aggiungere che un passaggio importantissimo nella mia vita da lettrice è stato quello in cui ho scoperto di avere dei limiti. Potrà anche sembrare strano, ma prendere le misure con se stessi è fondamentale per affrontare la lettura con serenità. Non è facile e credo sia un "work in progress" che continuerà per tutta la vita, ma è già un bel passo avanti accettare, nel mio caso, di non riuscire a leggere più di un tot di libri in un mese, ad esempio. E va bene così.

Mi capita molto spesso che un libro non attiri particolarmente la mia attenzione, perciò evito di leggerlo senza farmi prendere da strani sensi di colpa. I momenti di stanchezza, fisica e mentale, capitano a tutti. Ogni libro ha il suo momento e lo stato d'animo giusto per essere letto: non leggere perché devi farlo per chissà quale legge morale, ma perché ti va in quel momento.

Ed ora arriva il momento della domanda più gettonata di sempre: "Ma non ti confondi a leggere due libri insieme?" e la risposta è no, proprio per il motivo che ti ho spiegato poco fa. Bilanciare le letture aiuta moltissimo!

Dove lo faccio?

Inoltre, ogni libro ha il suo posto per essere letto o almeno io provo a darne uno ad ognuno. La sera, momento di coccole e relax, è dedicata alle mie letture personali e decido io cosa leggere. Sul treno, invece, tendo a leggere i libri per l'università anche e soprattutto perché mi aiutano a non pensare alla folla di gente che spinge e ti stringe per riuscire a salire sul vagone. Nei pomeriggi più o meno vuoti, se ne capita qualcuno, leggo i libri su cui mi è stato chiesto un parere o che hanno una scadenza e che non fanno parte dei libri di studio. Visto che questi momenti capitano molto di rado, soprattutto in periodo di lezioni, li sostituisco spesso con la sera e alterno questo tipo di letture alle mie.

Ma quindi quanti libri leggo nello stesso momento?

Riesco a leggerne massimo tre alla volta, con di più rischio di lasciarne la metà a prendere polvere.

E' chiaro che tutto ciò che ho scritto finora ha uno scopo puramente esplicativo: quando leggo non agisco con un pensiero preciso e così razionalizzato, anzi. Mi piace farmi guidare dall'istinto e da quello che viene sul momento.

La lettura è una cosa così personale che non ci possono essere regole o limiti da imporre, perciò termino questo dialogo dicendoti che comunque, ognuno legge come, quando e quanto vuole e perché vuole farlo. Tutto il resto sono chiacchiere.

Spero che questo articolo sia stato di tuo gradimento e magari anche uno spunto per un dialogo sul tema. Sarei felicissima di sapere il tuo punto di vista!

A presto,
Francesca, Le ore dentro ai libri.

martedì 7 novembre 2017

novembre 07, 2017

Book Haul & Wrap Up #11


Buonasera lettore e lettrice!
Nuovo mese, nuove letture ma prima, come vuole la tradizione, il resoconto degli ultimi acquisti e letture. Prepara carta e penna, perché sarà un resoconto molto ricco di titoli e impressioni: oggi riporto sul blog il Book Haul e Wrap Up di settembre e ottobre!
Buona lettura...

Il primo evento "autunnale", se così si può definire, a tema libresco è stato il Festivaletteratura di Mantova, al quale mi sono recata principalmente per Jonas Hassen Khemiri. Il soggiorno a Mantova, seppur faticoso - grazie ciottoli per strada per essere così scomodi! - è stato delizioso e fruttuoso per i miei acquisti. Sono stata brava e ho risparmiato. Storie fantastiche delle vacanze di Charles Dickens è stato il primo acquisto fatto al nord Italia, in occasione di uno sconto che avevo sulla tessera FeltrinelliPiù. Quattro racconti indirizzati, come sempre, ai bambini in cui Dickens mostra tutta la sua bravura nell'affrontare temi sociali con lucidità e leggerezza. Difficile immaginare l'autore come un sovversivo e tanto meno come il precursore dell'età moderna a cui molti scrittori, come Mark Twain, si sono successivamente ispirati. Come al solito, Dickens mi ha catturata.

In occasione del Festival ho scovato un piccolo Adelphi che non poteva mancare nella mia libreria: Con Borges di Alberto Manguel. Un altro libro su Borges? Sì, ma questa volta il mito Borges viene affrontato sotto una luce diversa, più umana e sicuramente interessante: Manguel, un ragazzo poco più che ventenne, accetta di leggere ad un vecchio Jorge al quale riesce sempre più difficile vedere il mondo che lo circonda, libri compresi. Questo libro è il resoconto degli incontri tra Manguel e Borges, un ritratto comico e al contempo profondo di un autore ma soprattutto di un uomo...con gusti e preferenze. L'elemento che mi ha conquistata? Borges non sopportava Proust!



Settembre è stato anche il mese del ritorno alla routine universitaria. Il fato ha voluto che accanto alla mia università ci siano due bancarelle dei libri bene o male fornite di titoli interessanti e non ho mancato di rifornire la libreria. Ad un prezzo stracciato mi sono accaparrata ben tre libri: Frankenstein di Mary Shelley, in edizione Newton Compton, Denti bianchi di Zadie Smith e Giovanni Boccaccio. Alle origini del romanzo moderno di Giuseppe Zaccaria, edito Bompiani. Tre titoli completamente diversi l'uno dall'altro e un tesoro da scoprire al loro interno. Una nota su Zadie Smith: ho letto molto, anche di sfuggita, di questa autrice e devo dire che mi sono fatta convincere abbastanza facilmente. Ero titubante all'idea di prendere un libro su problemi razziali e politici che si sarebbe potuto rivelare una delusione e un po' di paura c'è ancora. Un esordio che ha avuto così eco, però, non può essere solo una delusione, no?


Non poteva mancare nel bottino di settembre un gruppo di libri che aspettavo di comprare da un bel po'. Dopo la lettura dei primi tre libri della saga, mi preparo per altri tre capitoli di Una serie di sfortunati eventi di Lemony Snicket. Conto di leggerli per l'inizio dell'anno nuovo, viste le letture più o meno programmate - ma chi ci crede?! - da qui a dicembre. Credo di avere comunque abbastanza tempo per terminare la saga prima dell'uscita della seconda stagione della serie tratta dai libri. Sembra che Netflix si diverta a farci aspettare...

Un altro ciclo di libri legati tra loro che sto cercando di leggere piano piano è quello di Poirot. Questa volta ho deciso di andare in ordine, motivo per cui l'ultimo acquisto a tema Agatha Christie Ã¨ stato Poirot a Styles Court, la prima avventura del famoso investigatore belga. La curiosità è moltissima, soprattutto perché avendo letto i libri successivi alla prima indagine sarà molto interessante notare le differenze tra la prima "scrittura" di Poirot e le seguenti.

Come ogni inizio semestre, le letture per l'università stanno occupando moltissimo spazio nella mia libreria. Quest'anno ho la fortuna di studiare la letteratura anglo americana del '900 e non potrei essere più felice: primo motivo tra tutti è l'interesse nei confronti del bacino statunitense a cui segue l'entusiasmo di imparare qualcosa di nuovo sul XX secolo. Autori come Sylvia Plath, Ernest Hemingway, Truman Capote e William Faulkner sono parte del programma di questo semestre.

Per rimanere in tema università e Stati Uniti, a settembre ho colto l'occasione per acquistare Leggende americane di Fernanda Pivano, celebre americanista e traduttrice di molti autori oltre oceano, tra cui i nomi citati poco fa. Il libro raccoglie prefazioni e saggi che la Pivano ha scritto negli anni su quelli che sono diventati i classici della letteratura americana. Gli autori inseriti in questo volume Bompiani sono Edgar Lee Masters, Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Doroty Parker e Faulkner. L'aspetto che mi ha incuriosita e convinta a prendere il libro è stata la prefazione della stessa Pivano: "Ormai questi autori che io amavo mentre stavano trasformando la storia della letteratura americana sono diventati dei classici. Se dovessi scrivere adesso queste presentazioni potrei aiutarmi con decine e decine di biografie e monografie che riempiono i miei scaffali. Ma quella felicità di scoperta, quella gioia di trasmetterla ad altri, forse oggi non l'avrei più. Forse l'anima non mi salirebbe più sulle labbra".

Non sono mancate le visite in libreria, soprattutto in occasione di un giro turistico di Roma in compagnia di mio papà. Dopo aver fatto da Cicerone l'uno con l'altro e aver camminato moltissimo, ci siamo rifugiati alla IBS e indovina un po'? Sono uscita con due libri regalati da mio padre e un sorriso che non finiva più. Sai che mi piace scovare i libri piccoli in fondo allo scaffale e in questo modo sono riuscita a trovare il primo libro: Un sillabario americano di Walt Whitman, edizione Mattioli 1885. Avevo visto diversi libri di questa casa editrice in passato, ma non avevo mai preso nulla. Questo libricino di poche pagine ma ricchee ha catturato subito la mia attenzione: si tratta di una riflessione, spesso filosofica, sul linguaggio che Whitman ha lasciato sotto forma di appunti. In particolare, l'autore considera l'uso dell'inglese nell'ambiente culturale e letterario degli Stati Uniti e mette l'accento sulla potenza, quasi magica, delle parole.



Con l'occasione di uno sconto, per il secondo regalo ho puntato sui Fazi Editore ed Il castello Rackrent Ã¨ stata la mia scelta. Ho letto molte recensioni discordanti tra loro riguardo questo classico irlandese ma non mi sono fatta scoraggiare da quelle negative. Ho sempre trovato i romanzi sulla decadenza molto interessanti e stimolanti durante la lettura e in particolare l'ambientazione di questo romanzo ha agevolato la decisione sull'acquisto. Se lo avessi trovato avrei preso molto volentieri anche Bruges la morta, ma sembra essere terminato in tutte le librerie di Roma. Non che poi me lo sia fatta scappare, perché qualche giorno dopo sono riuscita ad ordinarlo online da La Feltrinelli e ho risolto il problema. Entrambi romanzi affrontano un aspetto decadente della vita, seppur scritti a distanza di quasi cento anni l'uno dall'altro.

Per restare in tema "promozioni" Leggere, scrivere e argomentare di Luca Serianni edito Laterza ci rientra perfettamente. Credo che nulla capiti per caso, perché è da mesi che sento parlare e leggo di Serianni, professore universitario molto apprezzato alla Sapienza di Roma, l'università che frequento, filologo e linguista. Il libro in questione ha ricevuto recensioni molto positive e mi sembrava una lettura-studio adeguata per chi, come me, si è fatto incuriosire dalla scrittura. Purtroppo non ho ancora iniziato a leggere questo manuale, primariamente perché non ho capito ancora bene con quale approccio mi ci possa avvicinare: studio o lettura?


Continuo sulla scia degli sconti sui libri con L'anima russa di Virginia Woolf, edito Elliot. Il libro si trova facilmente sul sito Tabook.it, un sito che raggruppa molti editori indipendenti ed offre la spedizione con corriere espresso gratuita sopra i €16 euro di spesa. Pur avendo avuto un piccolo inconveniente con il libro che l'assistenza Tabook ha risolto con velocità ed efficienza, sono felicissima di aver preso il libro, considerato anche il prezzo al quale l'ho acquistato. Non ho mai letto nulla di letteratura russa e fino a qualche tempo fa non ne sentivo molto la mancanza. Ho iniziato ad incuriosirmi proprio grazie a questo libricino e al suo titolo, che fa trasparire una parte, l'anima, che non avrei mai associato ai classici russi. Il libro non tratta solamente dell'ammirazione della Woolf per autori come Dostoevskij o Tolstoj ma affronta la problematica della loro traduzione che spesso li ha spogliati dei loro costumi e stili. Spero davvero che questo piccolo libro possa diventare un trampolino per ampliare i miei interessi letterari e spingermi un po' più ad est del solito.


Giungiamo alla fine degli acquisti con due novità in casa Newton Compton. Il primo cofanetto con cinque classici della letteratura horror si chiama Strange Books ed è il miglior acquisto che possiate fare ad un prezzo veramente ridicolo. La raccolta comprende tutti i racconti del terrore, del mistero e dell'incubo di Edgar Allan Poe, Frankenstein di Mary Shelley, Lo strano caso del dr. Jekyll e Mr. Hyde e altri racconti dell'orrore di Robert Louis Stevenson, Dracula di Bram Stoker e, infine, La guerra dei mondi di H. G. Wells. Grazie al cofanetto raggiunge quota tre la mia raccolta di Frankenstein, il che mi rende molto felice e altrettanto impaziente di leggere questo classico della letteratura inglese. Non manca nemmeno il forte desiderio di finire, finalmente, il romanzo di Stevenson che avevo iniziato al liceo e che non ho mai terminato. La voglia è tornata sicuramente anche grazie a Pamela di Last Century Girl e al video che ha girato in occasione di Halloween. Ti consiglio vivamente di andarlo a vedere se vuoi riempirti la lista desideri di titoli interessanti.


Il secondo cofanetto lo aspettavo con ansia da un bel po' di mesi. Si tratta di Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust diviso in sette volumi rilegati e dalla grafica spettacolare. La traduzione, come mi ha annunciato Elisa, è di più persone e spero che la casa editrice abbia avuto molta cura nel lavorare a questa raccolta. Mi dispiacerebbe moltissimo scoprire che non è così. Speranze a parte, spero di iniziare la lettura nel prossimo anno, ma non ho idea di quando la terminerò: Proust è un autore importante al quale bisogna dedicare tempo, amore e concentrazione, perciò per questi volumi non mi metto regole né faccio piani che so che non potrò seguire.

Ultime letture

Inizio questo piccolo resoconto scusandomi per il ritardo delle recensioni. Negli ultimi due mesi ho terminato la lettura di libri alquanto importanti non solo per il loro peso letterario ma anche e soprattutto per ciò che mi hanno lasciato. Primo tra tutti è Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino, un libro che mi ha fatto penare ma che alla fine ho amato profondamente. Ho avuto molta paura di una delusione durante la lettura di alcuni passaggi più noiosi di altri, ma Calvino, si sa, riesce sempre a farsi perdonare tutto e a far tornare i conti. Anche la più piccola deviazione ha un motivo e sono stata felice di scoprirlo a fine libro. Ho bisogno di tempo per scrivere parole degne per questo romanzo-non-romanzo e riuscire a farlo senza essere ripetitiva riguardo l'originalità e la bellezza dello stile dell'autore non sarà per niente facile.

Un altro romanzo sul quale ho bisogno di rifettere è Il mio Vietnam di Kim Thuy, edito Nottetempo. Il libro è ben strutturato e il giudizio complessivo è positivo, ma non ho ancora capito quanto mi sia piaciuto e se abbia soddisfatto o meno le aspettative che mi ero fatta. La struttura è particolare e, pur non aspettandomelo così, mi ha lasciato una sensazione positiva. Kim Thuy è molto brava nel raccontare episodi particolarmente tragici con un linguaggio dosato e delicato, un aspetto che ho apprezzato moltissimo. Non ho ancora buttato giù nulla sulla storia di Vì e della sua famiglia, ma credo lo farò presto.


Tra le letture recensite, invece, potrai trovare Coraline di Neil Gaiman su cui ho scritto in occasione di Halloween. Un libro spettacolare, non aggiungo altro!

Continua, invece, la lettura di Un'estate con Proust a cura di Laura El Makki, edito Carocci, la piccola e leggera raccolta di saggi su Marcel Proust e Alla ricerca del tempo perduto. Riesco a leggere un saggio ogni settimana se sono fortunata e il motivo è l'altra lettura in corso: Danger! E altre storie di Arthur Conan Doyle, edito ABEditore. La raccolta di racconti del padre di Sherlock Holmes mi sta piacendo moltissimo, le storie sono appassionanti e geniali, inquietanti e lungimiranti.

Il lungo articolo finisce qui, ci rileggiamo presto con una recensione!

Buone letture,
Francesca, Le ore dentro ai libri.

martedì 10 ottobre 2017

ottobre 10, 2017

#PiccoleLetture

Buongiorno lettore! Mentre stavo finendo di preparare le recensioni in programma per il blog ormai da settembre, ho deciso di dare il via ad un piccolo progetto a cui penso da un po' di tempo.

Oggi inauguro la rubrica #PiccoleLetture, un resoconto di lettura di piccoli libri da portarsi in borsa o nello zaino e che non occupano spazio. Perfetti per chi ha bisogno di una lettura veloce e di poco peso da portare con sé.



E' nato tutto grazie ad una casa editrice che ho scoperto per puro caso e con grande piacere su Instagram e dalla quale spero di non staccarmi mai. Parlo di ABEditore, una piccola fonte di letture piena di sorprese per i lettori desiderosi di un'esperienza libresca particolare e diversa dal solito. La collana di libri Piccoli Mondi, infatti, propone libri in formato tascabile e non scherzo quando dico che in tasca ci entrano sul serio. Perché non riproporre un'esperienza simile anche a te, lettore o lettrice, in modo da farti conoscere non solo questa casa editrice ma anche altre che si sono cimentate coraggiosamente in questo tipo di progetti?

Nella mia esperienza di lettura di quest'anno ci sono stati molti libri piccoli che non ho recensito e questa è l'occasione perfetta per dare anche a loro l'occasione di essere visti.

Le piccole letture di oggi sono le seguenti:
  • Minima. 7 racconti neri e uno bizzarro, Edgar Allan Poe (ABEditore)
  • L'arte di fabbricare libri, Washington Irving (Elliot)
  • Granito e arcobaleno, Virginia Woolf (Nuova Editrice Berti)
  • L'ignoto ignoto, Mark Forsyth (Laterza)
  • Un omicidio, un mistero e un matrimonio, Mark Twain (Elliot)
I racconti di Edgar Allan Poe sono sempre intramontabili, ma l'esperienza di lettura diventa ancora più interessante se "inscatolata" nel modo giusto. ABEditore non delude mai e non l'ha fatto nemmeno con questo terzo volume della collana Piccoli Mondi.
 Il contenitore di questi racconti introduce il lettore alla tematica che lo accompagnerà durante la lettura e anticipa le fantastiche illustrazioni sparse per le pagine. Paurosamente illustrato, ed è proprio così. I racconti di Poe scelti per questa raccolta non sono casuali e potrebbero essere raggruppati per tematiche comuni che si ripetono con originalità e con meccanismi diversi in ogni racconto. Terrore, assurdità, ossessioni e donne morenti -un aspetto fondamentale nella narrativa dello scrittore americano- sono solo una parte dei racconti presentati e illustrati dalla casa editrice.
 La narrazione è, nel complesso, omogenea ed equilibrata, anche se con Poe non bisogna mai abbassare la guardia e credere a tutto ciò che ci viene raccontato.
 Questa è una raccolta completa sotto ogni punto di vista e un ottimo spunto per iniziare a leggere Edgar Allan Poe. Racconti a portata di mano.

Continuiamo con un libricino acquistato a Libri Come agli inizi di quest'anno. L'arte di fabbricare libri di Washington Irving è stato il primo della serie Elliot che ho acquistato. Il titolo è già abbastanza esplicativo e riassume il tema principale sviluppato in poco più di quaranta pagine. Non avendo mai letto Irving, non posso dirti se i tre saggi contenuti in questo libricino rispecchino o meno il suo stile, ma ti assicuro che mi sono piaciuti molto.
Tutti e tre i saggi hanno come oggetto i libri e gli scrittori, perciò il titolo, più che indicare la fabbricazione materiale mette l'attenzione sulla parte creativa della realizzazione dei libri. Non parlerei propriamente di saggi, però, perché Irving non cede mai alla tipica e a volte pesante scrittura saggistica, fatta di elucubrazioni di difficile comprensione. L'autore opera nel modo migliore per attirare l'attenzione del lettore e fa le sue riflessioni sotto forma di racconto, sogno o immaginazione. Insomma, una produzione creativa a tutti gli effetti.
 Nel primo saggio, infatti, da cui prende il nome la raccolta, Irving si fa osservatore di alcuni scrittori all'opera nella British Library di Londra, descrivendone e immaginandone caratteri e stili di creazione, per poi finire addormentato. Il sogno rivela una metafora interessante sul mondo della scrittura.
 Nel secondo, "Sulla mutevolezza della letteratura", si continua con una riflessione sull'immortalità della letteratura che Irving mette in scena attraverso un dialogo surreale con un libro molto antico.
 Nel terzo ed ultimo saggio, "Gli scrittori inglesi e l'America", Irving cerca di riappacificare le due nazioni divise da un astio letterario reciproco. Da una parte l'Inghilterra che denigra qualsiasi creazione letteraria americana e, dall'altro, gli Stati Uniti che rispondono con altrettanta denigrazione. Con umiltà, spirito critico -e autocritico- e grande scioltezza l'autore cerca di smuovere la coscienza di entrambe le parti per evitare inutili e infantili rappresaglie.



Con Virginia Woolf il discorso si fa più particolare e sono costretta, inevitabilmente, a chiamare saggi gli scritti contenuti in Granito e arcobaleno. Pubblicata postuma dal marito Leonard, questa raccolta inedita -al tempo- mostra una Virginia Woolf sempre più legata al mondo culturale e letterario della sua epoca. L'edizione della Nuova Editrice Berti offre un assaggio dell'intera raccolta, composta da 25 saggi, dando al lettore la possibilità di approfondire la famosa autrice inglese attraverso 6 saggi critici incentrati su arte e letteratura.
 Ho trovato questa raccolta interessante e illuminante sotto molti punti di vista, primo tra tutti la grande cultura e interesse della Woolf per il mondo letterario dell'epoca. Dagli scritti si evince un atteggiamento molto attivo all'interno di una realtà culturale nella quale la Woolf si inserisce a tutti gli effetti e ne critica aspetti positivi e negativi.
 Ne "La nuova biografia", l'autrice mette in mostra l'atteggiamento di molti scrittori, a lei precedenti o contemporanei, nei confronti di questo genere letterario. La raccolta continua con una spiegazione -o lezione- sulla critica letteraria, in cui la Woolf prende come esempio per il suo esercizio parte dell'opera di Hemingway. Seguono altri quattro saggi che hanno come protagonisti rispettivamente Walt Whitman, il percorso dell'arte dal passato fino alla contemporaneità, l'importanza della lettura e il rapporto tra il romanziere e l'elemento che ispira i suoi romanzi, la vita.

Il libro più piccolo di questa rassegna è sicuramente L'ignoto ignoto di Mark Forsyth, edito Laterza. Ad un prezzo vantaggioso (due euro), questo libricino spiega uno dei concetti più banali e mai presi in considerazione del trovarsi in libreria. Il sottotitolo è esplicativo: le librerie e il piacere di non trovare quello che cercavi. Una volta lette queste ventisei pagine chiuderai il libro e ti dirai che è proprio così che succede, entrare in libreria con o senza un obiettivo preciso e trovare proprio quello che non cercavi ma che ti serviva. La casualità e il piacere della scoperta sono il punto di partenza di Forsyth in questa analisi molto ironica e divertente sul mondo dei libri.
 L'autore si sofferma in particolare sulla capacità di apprezzare l'inatteso e su quanto poco molte librerie si concentrino proprio su questo aspetto. Ma, a sua detta, "in una Buona Libreria tutti i libri sono buoni" e "l'ignoto ignoto, ciò che non sapevi di non sapere è lì che ti aspetta in fondo alla libreria". Un libro che consiglio a tutti i lettori ma anche a librai intraprendenti e curiosi!

Giungiamo all'ultimo libro della rubrica, Un omicidio, un mistero e un matrimonio di Mark Twain. Si tratta di un racconto di una sessantina di pagine a cui l'editore ha aggiunto alcune simpatiche illustrazioni in bianco e nero e parti del manoscritto originale.
 Devo ammettere che questa è stata una lettura un po' noiosa, poco originale ma tutto sommato scorrevole. La storia porta in scena un misterioso forestiero giunto dal nulla che viene ritrovato nella neve da John Gray, della città immaginaria di Deer Lick. Il suo arrivo sconvolgerà completamente l'equilibrio della cittadina e dei suoi abitanti, in particolare della figlia di Gray, Mary. La conclusione è, probabilmente, la parte più interessante del racconto perché narrata dal forestiero -del quale alla fine viene svelata l'identità e il motivo del suo arrivo- in prima persona.
 Il resto del racconto, in terza persona, mi ha appassionata poco perché la narrazione mi è sembrata un po' troppo veloce riguardo gli avvenimenti e alcune parti le ho trovate alquanto banali. Il personaggio più delineato ed interessante è, senza ombra di dubbio, il forestiero perché imbevuto di una malvagità sottile che si manifesta a piccole dosi. Gli altri personaggi sembrano, invece, esser stati lasciati volutamente sullo sfondo, particolare che mi ha lasciata un po' delusa.
 Per il resto, è un racconto che si legge velocemente e non ha bisogno di grande coinvolgimento e/o concentrazione. Mi è dispiaciuto non essere riuscita ad apprezzarlo di più, ma non tutto può piacere allo stesso modo.

La prima parte finisce qui, ti aspetto presto per altre recensioni e la seconda parte di #PiccoleLetture.

Buona giornata,
Francesca, Le ore dentro ai libri.

martedì 29 agosto 2017

agosto 29, 2017

Qual è il valore dei libri? Roald Dahl e "Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra"

Buongiorno e buon inizio di settimana...in ritardo, come al solito. Si continua con le recensioni e non potrei essere più felice, perché significa che nelle ultime settimane ho letto e finito molti libri. Ne ho comprati altrettanti, questo è vero, ma sono dettagli trascurabili, no? La recensione di oggi ha come protagonista un libricino molto interessante e curioso sotto vari aspetti, che ho letto a fine luglio.
Buona lettura!

Autore:  Roald Dahl
Titolo: Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra (con Lo scrittore automatico)
Titolo originale: The Bookseller e The Great Automatic Grammatisator
Edizione: Guanda Tascabili 2016
Traduttore: Massimo Bocchiola

Recensione: 
Il titolo inganna. Come ho precisato nella presentazione schematica qui sopra, il libro in questione non contiene solamente il racconto Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra ma anche Lo scrittore automaticoInfatti, in sole ottantacinque pagine, questo libricino offre al lettore ben due racconti brevi firmati dalla penna di Roald Dahl, lo scrittore per l'infanzia per eccellenza. 

Ecco, soffermiamoci su quest'ultimo dettaglio, perché io lasciandomi innocentemente ingannare dal nome sulla copertina mi aspettavo un bel racconto per bambini. Ammetto che non avendo mai letto un libro di Dahl e sapendo avesse scritto per l'infanzia, mi ero fatta un'idea un po' ingenua del suo stile narrativo. Questa aspettativa, naturalmente, è stata del tutto disattesa e mi sono trovata davanti un testo completamente diverso.

Questo non significa che il cambiamento di rotta non mi sia piaciuto, anzi. E' un periodo, ormai, che giro intorno ai grandi scrittori -vedi Proust- da lontano, avvicinandomi piano come uno squalo in attesa di mangiare la preda. Con Dahl il discorso calza a pennello: se si considerano gli scritti più noti, questi due racconti sono quasi del tutto ignoti al pubblico medio e allo stesso tempo sono un modo ottimo per iniziare a leggere Dahl, soprattutto da adulti.

Il primo racconto ha come protagonista un libraio e la sua donna, i quali hanno messo su un'attività truffaldina ai danni di ignari collezionisti di libri antichi. Ignari nel senso che non sanno nemmeno di essere collezionisti. Mr. Buggage e Miss Tottle vanno fieri della loro attività al punto da fare un grosso sbaglio che costerà loro molto caro. 

Il secondo racconto risulta un po' più fantasioso: Adolph Knipe, un inventore e aspirante scrittore, decide che è ora di cambiare la sua monotona vita, durante la quale si è visto rifiutare le proprie creazioni dalle riviste letterarie. Inventa, così,  una strana macchina crea-storie che solo inizialmente frutterà a lui e al suo capo, Mr. Bohlen, fama e soldi. 

Entrambi i racconti giocano con l'imbroglio e la truffa, un tema centrale che si collega al fallimento. Infatti, le storie si assomigliano molto da questo punto di vista, anche se la seconda a mio avviso ha una resa migliore. Trama e svolgimento di Lo scrittore automatico mi sono piaciuti molto di più di quelli del primo racconto. 

La sorpresa che ho provato durante la lettura è stata sicuramente data dal fatto che entrambe le storie sono costruite nel e per il mondo degli adulti. Dahl mostra impietosamente i vizi della società e dell'individuo che, per ribellarsi ad essa, ne diventa la copia peggiore. Il pensiero che ritorna più volte durante la lettura è la convinzione che si possa raggiungere un risultato fuori dall'ordinario, migliore del presente, con facilità e inganno. Il paradosso creato dall'autore è perfetto nel caso del secondo racconto: come si può pensare di creare con l'inganno qualcosa di emotivo e personale come la scrittura

Io ci vedo una piccola frecciatina al mondo editoriale e culturale e nonostante le storie siano state scritte tra gli anni '50 e '80, sono molto più attuali di quanto si pensi. 

La critica non rimane sterile, però, perché porta a riflettere su un altro tema molto importante anche al giorno d'oggi: quale valore hanno i libri? Per Mr. Buggage e Miss Tottle è pari allo zero, essi sono solamente una merce, un mezzo attraverso il quale arricchirsi sulle spalle degli altri. Dahl sembra quasi suggerire che i libri sono un bene che va al di là della mercificazione e dell'arricchimento economico. 

Lo stile narrativo è particolare e inaspettato. L'autore osserva il mondo che crea senza alcuna pietà, rimanendone fuori, al contrario del narratore. Esso, infatti, sembra quasi un personaggio interno alla storia ma esterno ai fatti narrati, un terzo che racconta i fatti. 

I personaggi sono leggermente stereotipati e poco approfonditi nel primo racconto, al contrario del secondo nel quale Knipe mi è sembrato più delineato. 

Una lettura piacevole e particolare iniziata e finita tra il venerdì e la domenica. Ora non vedo l'ora di iniziare a leggere Matilda, un altro libro di questo autore e una delle mie storie preferite di quando ero bambina...!

Grazie per avermi letta, a presto!
Francesca, Le ore dentro ai libri.

martedì 11 luglio 2017

luglio 11, 2017

Book Haul & Wrap Up #9



Iniziamo bene la settimana con un resoconto degli acquisti e le letture di giugno, sempre in ritardo come al mio solito. Questa volta, però, c'è una novità: ho deciso di includere i resoconti di lettura all'interno delle spiegazioni degli acquisti nel caso in cui le due combacino, così da non dover spezzare il "racconto del racconto". Buona lettura!

Il primo acquisto del mese è stato un libricino piccino picciò che ho trovato nascosto tra gli scaffali della Libreria Pagina 272 di Roma. Parlo di L'ignoto ignoto di Mark Forsyth, edito Laterza. In sole ventisei pagine Forsyth, giornalista, scrittore di libri molto particolari e blogger, analizza con spirito l'importanza della casualità della scoperta e la capacità di apprezzare l'inatteso o l'ignoto, appunto. Ho letto questo libricino in poche ore e ho sottolineato a matita più frasi di quante ne sottolineo durante lo studio, il che può darsi sia segno di un certo apprezzamento. Il libro risponde a tutte quelle strane sensazioni che un lettore prova in una buona libreria, quella nella quale è entrato senza sapere bene cosa cerca o se effettivamente stia cercando qualcosa. Ho scoperto questo libro proprio nel modo spiegato da Forsyth, senza aspettarmelo e forse lui aspettava me. Consigliato? Assolutamente sì, non solo per il contenuto ma anche per il comodissimo formato.

venerdì 23 giugno 2017

giugno 23, 2017

Viaggi letterari e l'Atene sconosciuta di Patrizio Nissirio: "Atene, cannella e cemento armato"

Buon pomeriggio! Sono stati giorni duri e faticosi, per non parlare del caldo che incornicia e appesantisce le giornate, ma le note positive non mancano nonostante tutto. Una di queste è la mia ultima lettura, una chicca consigliatami dalla Giulio Perrone Editore che mi ha portato a scoprire un luogo particolare che potrai scoprire anche tu proprio da oggi, in libreria! Buona lettura!

Autore: Patrizio Nissirio
Titolo: Atene, cannella e cemento armato. Percorsi e riflessioni con Màrkaris e gli altri.
Edizione: Giulio Perrone Editore, 2017
Prezzo di copertina: € 12,00

Passaggi di dogana Ã¨ una collana della Giulio Perrone Editore, che si propone di far viaggiare il lettore per città più o meno conosciute, mondi nuovi e antichi attraverso le parole delle persone che meglio conoscono questi posti: gli scrittori. Quello su Atene è il terzo libro di questa collana che posseggo e forse uno dei più interessanti. Ma veniamo al dunque, perché la premessa di fondo del libro è subito abbastanza chiara: 

L'Atene che noi turisti conosciamo non è la vera Atene. O meglio, non è la sola Atene che esiste e che si può visitare.

Non appena mi sono ritrovata questo libro tra le mani la curiosità è salita alle stelle. La prima -e anche l'ultima- volta che ho visitato Atene ero molto piccola e ho pochissimi ricordi di questa città, tutti principalmente legati all'Acropoli e alla parte storica della città. Una parte eterna che incanterebbe anche il visitatore meno interessato -una piccola bambina che degli antichi greci sa poco e niente, ad esempio- ma che contrasta con la parte viva della città, quella che, come ci spiega Patrizio Nissirio, viene definita "brutta" da chiunque si giri "dall'altro lato". 

Seppur sia vero che la città è un agglomerato di palazzi, costruzioni spesso abusive e senza alcuna logica urbanistica, è altrettanto chiaro che Atene conservi la tradizione a modo suo. Nassirio è lineare nello spiegare al lettore che la città simbolo della classicità, è anche una congiunzione importante di culture, un ponte tra oriente e occidente che bene o male ha conservato piccole parti di queste stesse culture. 

martedì 16 maggio 2017

maggio 16, 2017

Lemony Snicket e "Una serie di sfortunati eventi": iniziano i guai

Buongiorno! Sono veramente dispiaciuta di annunciare che la recensione di oggi avrà come argomento Una serie di sfortunati eventi di Lemony Snicket.



Autore: Lemony Snicket (Daniel Handler)
Titolo: Una serie di sfortunati eventi (Un infausto inizio, La stanza delle serpi, La funesta finestra)
Titolo originale: A Series of Unfortunate Events (The Bad Beginning, The Reptile Room, The Wide Window)
Anno pubblicazione: 2000-2001
Casa editrice: Harper Collins UK, USA

Recensioni:

Una serie di sfortunati eventi è uno di quei libri che avrei dovuto leggere quando ero piccola e che non mi sono mai capitati tra le mani. un po' come per la serie di Spiderwick, iniziata al contrario dei libri di Snicket, ma mai finita. E ora mi ritrovo con una gran voglia di rileggerli dall'inizio per terminarli una volta per tutte. I libri per bambini, letti da adulti, regalano esperienze che tutti prima o poi dovremmo fare, tra cui quella di ricordare le sensazioni che quei libri ci hanno dato la prima volta che li abbiamo letti. Nel mio caso, con Lemony Snicket -e anche Spiderwick- le sensazioni tornate a galla sono state comunque positive e molto piacevoli.

lunedì 3 aprile 2017

aprile 03, 2017

"Nuova grammatica finlandese" di Diego Marani



Buongiorno lettore! Ci siamo, una nuova recensione è pronta per te e stavolta si tratta di un libro che ho finito il mese scorso e che mi è piaciuto molto. Buona lettura!

Autore: Diego Marani
Titolo: Nuova grammatica finlandese
Edizione: VI, Tascabili Bompiani 2013
Tempo di lettura: 11/2 - 15/3/2017

Trama (dalla quarta di copertina): Trieste, settembre 1943.Un uomo viene ritrovato sul molo privo di sensi e portato a bordo di una nave militare tedesca. Quando riprende conoscenza scopre di aver perso la memoria, non ha con sé documenti né altro che lo possa identificare, solo un nome sulla casacca blu da marinaio: Sampo Karjalainen. Il medico di bordo che lo ha salvato, di origine finlandese, è convinto si tratti di un compatriota e per lunghi giorni si prende cura di lui, rimettendolo in forze e insegnandogli la propria lingua. Quindi lo indirizza ad Helsinki, alla ricerca del proprio passato. Qui, aiutato da un enigmatico pastore luterano e da una tenera infermiera, affronterà il lato oscuro della sua identità, in un paese ancora ignoto eppure così affascinante.





Recensione:


IDENTITÀ, CRISI DI
Chi sei tu, lettore? Un genitore, un professionista, uno studente, un bambino? Sei sempre lo stesso o esistono due versioni di te -quella che mostri solo a certe persone e quella che invece è sotto gli occhi di tutti? Oppure sei convinto che il «vero» te stesso è sempre rimasto nell'ombra? [...] Una cosa è certa, nel viaggio della vita, più che un passaporto, conviene portarsi dietro un'etichetta col proprio nome cucita nella giacca per non perdere mai il contatto con se stessi. Quando a Trieste, durante la Seconda Guerra Mondiale, un uomo viene trovato quasi ucciso a bastonate, l'etichetta finlandese sui vestiti dice che si tratta di un certo Sampo Karjalainen. Nel riprendere conoscenza, tuttavia, non ricorda chi è - e non parla. [...] Leggete questo romanzo, e il legame che saprete stabilire con le sue pagine potrebbe aiutarvi a scoprire qualcosa che non sapevate di voi stessi.
E. Berthoud, S. Elderkin (a cura di F. Stassi),
Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno
(Sellerio, 2013)

Queste sono state le prime parole che mi hanno convinta a leggere Nuova grammatica finlandese di Diego Marani. L'iter per poter avere il libro è stato, aimè, un po' lungo, ma alla fine eccoci qui. 

Il suggerimento di Curarsi con i libri (che credo sia stato aggiunto dal curatore, essendo Marani un autore italiano) potrebbe essere esteso a qualsiasi lettore e non solo limitato a chi sente di aver perso se stesso. Questo è un romanzo - e non un manuale di lingue! - di introspezione incentrato sulla perdita di diverse identità.

sabato 25 marzo 2017

marzo 25, 2017

Libri Come 2017 - la Festa del Libro e della Lettura

Buongiorno lettore!

Si è conclusa da pochi giorni Libri Come - Festa del Libro e della Lettura tenutasi dal 17 a 19 marzo all'Auditorium Parco della Musica a Roma, alla quale ho partecipato in veste di ambasciatrice. Probabilmente avrai visto la tempesta di tweet (che ho iniziato ad usare per l'occasione!) e qualche resoconto a fine giornata su Instagram, ma credo che un articolo sul blog possa rendere vera giustizia a questa vera e propria festa letteraria dedicata ai libri.




Libri Come, quest'anno all'ottava edizione, è una festa letteraria a cura di Marino Sinibaldi, Michele de Mieri e Rosa Polacco durante la quale viene dato spazio a scrittori, saggisti ed intellettuali per parlare di sé, di attualità e dei temi che stanno loro più a cuore. Ma, soprattutto, lo spazio viene dato a noi lettori curiosi di conoscere le persone che si celano dietro ad un nome o una copertina, approfondire le nostre conoscenze e scoprire nuovi spazi della letteratura, che siano geografici o mentali. Insomma, Libri Come è la festa di chi è sempre pronto ad imparare e di chi è curioso, una biblioteca viva e pensante animata in tre giorni di fervore culturale.

mercoledì 15 marzo 2017

marzo 15, 2017

Book Haul & Wrap Up #6

Buongiorno lettore! Con la fine di febbraio è giunto il momento di ricapitolare gli ultimi acquisti e letture. Buona lettura!

BOOK HAUL & WRAP UP
febbraio 2017
Riassumerei questo mese con una sola frase: pieno di promozioni sui libri. Davvero, non pensavo e mi ero ripetuta che forse era il caso di darci un taglio con le spese -come al solito...- ma non ho resistito. 

lunedì 20 febbraio 2017

febbraio 20, 2017

Parliamo di #comfortzone

Buongiorno lettore!

Sono ancora un po' indietro con le letture...vedrò di finirne almeno una questa settimana in arrivo in modo da fare una recensione per il fine settimana. Nel frattempo, però, non ti lascio a bocca asciutta e colgo l'occasione per rispondere al tag di lostoquasendo, iniziato da Last Century Girl riguardo un argomento sicuramente scottante per ogni lettore.



O, in parole più semplici, la nostra zona di sicurezza in ambito di lettura. C'è per tutti una tipologia di libri sulla quale ripieghiamo senza esitazione, altre che guardiamo da lontano ripetendoci "prima o poi leggo anche te" o altre ancora che evitiamo accuratamente. 

Mi è sembrato un argomento molto interessante da sviluppare, soprattutto per mettere a nudo delle paure o preconcetti che ho sui libri -e che abbiamo un po' tutti, ahimè- sperando di distruggerli senza alcuna pietà.

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