mercoledì 17 agosto 2022

agosto 17, 2022

Una favola dolceamara: "Klara e il sole" di Kazuo Ishiguro



Autore: Kazuo Ishiguro
Titolo: Klara e il sole, Einaudi 2022
Titolo originale: Klara and the Sun, Faber and Faber 2021
Traduzione: Susanna Basso

“Credo che a questo punto dovrei confessare che per me c'era da sempre un'altra ragione per voler stare in vetrina, una ragione che non aveva niente a che fare con il nutrimento del Sole o con l'essere scelti. A differenza di gran parte degli AA, a differenza di Rosa, avevo sempre desiderato vedere di più del fuori, e vederlo come si deve. Di conseguenza, quando la grata si alzò, la consapevolezza che adesso tra me e il marciapiede restava soltanto un vetro, che ero libera di vedere, da vicino e per intero, tante cose che avevo visto soltanto come spigoli e scorci, mi emozionò al punto che per un attimo quasi mi scordai del Sole e della sua gentilezza verso di noi.”

Klara è un androide dalle sembianze umane, più esattamente un Amico Artificiale (Artificial Friend, AF) che non aspetta altro se non essere scelta da un bambino e uscire dal negozio dove la troviamo all’inizio del romanzo. Nonostante Klara sia circondata da androidi più o meno simili, lei è speciale e non solo per la generazione di cui fa parte il suo modello. Klara ha un innato desiderio di vedere il mondo esterno e la capacità, più che rara per una come lei, di osservare attentamente ciò che la circonda: persone, comportamenti, emozioni, oggetti e funzioni. Klara non si lascia sfuggire nulla, cerca di comprendere il mondo che all’inizio del romanzo vede attraverso la vetrina del suo negozio. 

Quando la quattordicenne Josie decide di prenderla con sé, per Klara inizierà un’avventura non troppo pericolosa ma nemmeno priva di rischi per salvare ciò che rimane della sua nuova amica. Nel tempo passato a casa con lei, Klara impara tutto ciò che può sul mondo degli umani e le loro complesse emozioni, mentre questi ultimi cercano di comprendere a loro volta la complessità dell’androide.

Klara mette in crisi il modo in cui gli esseri umani si confrontano con l’altro, che sia umano o meno. Sia la madre che il padre di Josie si chiedono più volte come rivolgersi a lei, come trattarla quando si trova in casa, se considerarla un’aspirapolvere o un effettivo membro della famiglia. L’unica che sembra non avere dubbi è il centro del mondo dell’androide, Josie, che durante la sua inevitabile crescita tratta Klara come tratterebbe la madre, il padre o qualsiasi altro essere umano che le gira intorno.

Klara viene ripetutamente messa di fronte a dei sacrifici, più o meno importanti, da fare per salvare la fragile vita di Josie. Tali sfide pongono Klara sullo stesso piano di quegli umani che tanto provano a comprenderla e, in questo modo, sfida la loro umanità e mette in dubbio la loro capacità di amare e essere umani.

Il punto di vista di questa storia non fa che confermare la sfida posta agli umani di questo romanzo. È infatti Klara stessa la narratrice degli eventi, è il suo lo sguardo sul mondo e sulle persone che la circondano. Questo aspetto rende la narrazione decisamente ironica, poiché filtrata dagli occhi di qualcuno che scopre il mondo degli umani a poco a poco, per la prima volta, registrandone tutta la complessità e le contraddizioni interne. Tuttavia, la narrazione non è al presente come ci si potrebbe aspettare. Klara, infatti, ricorda quei momenti passati con Josie e la sua famiglia, gli istanti di attesa e trepidazione al negozio, la venerazione che lei e gli altri AA hanno del Sole (la cui lettera maiuscola lo rende quasi una divinità). La natura retrospettiva della narrazione del romanzo non fa altro che conferire a Klara un’aura sempre più simil-umana, poiché nell’atto nel narrare lei non solo ricorda ma cerca di decodificare e comprendere le memorie della sua vita da androide. 

Klara e il sole è un romanzo che si riesce difficilmente a inscatolare in una sola categoria. Nella fantascienza di Ishiguro c’è quel tocco di nostalgia di sentimenti puri e disinteressati e una dolcezza tale di gesti e parole che rendono la storia di Klara e delle persone che la circondano godibile su vari livelli. Klara e il sole si può leggere come un’allegoria delle modifiche genetiche, una distopia tecnologica con uno sguardo nostalgico al “mondo di prima”, o semplicemente una bellissima favola con un finale dolceamaro.

Klara e il sole ha la capacità di avvicinare chiunque abbia bisogno di una storia che riempia il cuore, anche solo per poco, di bontà, amicizia, amore e cura per il prossimo.

Per approfondire:

Alam, Rumaan. “Kazuo Ishiguro’s Deceptively Simple Story of AI”, The New Republic, 2021, https://bit.ly/3phZoYx
Canfailla, Sara. “In “Klara e il Sole” Kazuo Ishiguro torna a chiedersi cos’è che ci rende umani”, Il Libraio, 2021, https://bit.ly/3QDcn3n
Elleboro, Camilla. “Klara e il sole di Kazuo Ishiguro. Il lato oscuro del potenziamento”, Il Chaos, https://bit.ly/3w2BG6w
“Kazuo Ishiguro, Klara e il sole. Con Marco Balzano”. Rai Cultura, https://bit.ly/3SHtGSd
Lambruschini, Debora. ‘Klara e il Sole’: la meccanica dei sentimenti e dell'umano nell'ultimo, intenso romanzo del premio Nobel Ishiguro”, Critica Letteraria, 2021, https://bit.ly/3SMlwYE
Quinn, Annalisa. “Klara And The Sun' Asks What It Means To Be Human”, NPR, 2021, https://n.pr/3bPjAOD

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