giovedì 27 giugno 2019

Gli oggetti a tema letterario: un ottimo esempio con i Minimal Incipit

Una mia grande passione sin da quando ero piccola è stata collezionare oggetti che facessero riferimento ad una mia passione del momento: libri, sport - in maniera esigua, sempre - film, serie TV. Razionalizzando questa mia predilezione nell'accumulare "oggetti di culto" posso facilmente ritrovare un motivo che mi ha sempre spinto a farlo, ovvero l'idea di portare con me o di avere sempre a portata di mano o occhi qualcosa che mi ricordasse, anche in modo un po' teneramente nostalgico, una parte di un periodo della mia vita. Guardare ora la bacchetta di Hermione Granger che comprai a King's Cross ormai nel 2014, o rigirarmi tra le mani la Giratempo regalatami ad un compleanno di sei anni fa - non è tanto, lo so, ma per me è un'eternità - mi fa sorridere e sono felice. Felice perché penso che quegli oggetti rappresentino una parte di me del passato che mi rimane ancora oggi accanto.

Ecco perché, quando ho ricominciato a leggere sistematicamente al liceo e approfonditamente all'università, la passione per scovare gli oggetti a tema libresco o letterario è aumentata vertiginosamente. Tazze - oh, quante ne accumulo! -, borse di tela, magliette o altri oggetti che riportino una parte di un libro o che facciano riferimento ad esso in maniera simpatica e originale rendono la mia vita un po' più piena e anche colorata.

Trovare questo tipo di oggetti non è sempre stato facile e nemmeno economico. Spesso gli oggetti a tema libresco o letterario più originali e particolari provengono da oltreoceano e per quanto finanziare i piccoli artigiani e artigiane che si impegnano per creare dei prodotti di qualità possa essere una nobile idea, non sempre è realizzabile. Il problema sono anche le spese di spedizione che spesso superano quelle dell'oggetto che abbiamo addocchiato. Questo tipo di realtà, in Italia, è ancora poco diffusa o, per lo meno, viene forse vista con riguardo dai più che leggono: parliamo di oggetti che alimentano la nostra passione per i libri e che ne fanno da "corredo" oppure si tratta di semplice oggettistica di consumo di cui possiamo fare a meno? La risposta, nel dubbio, è nel mezzo, perché bisogna sempre saper cercare e scegliere in modo consapevole l'oggetto che stiamo comprando. Non tutti gli oggetti a tema letterario o libresco sono da buttare via e ho subito l'esempio perfetto per te.

L'anno scorso, girovagando per le strade di Vigevano con la mia amica Sara, siamo andate a rifarci gli occhi nella libreria Le Notti Bianche, nella quale ho scoperto l'esistenza dei Minimal Incipit. Sistemati con molta cura tra gli scaffali, appesi alle pareti, appoggiati a terra in vista o in una cassa di legno pronti per essere sfogliati, questi poster di bellissima fattura e grafica mi hanno chiamata a loro. In parte, si è realizzato un piccolo sogno che avevo: possedere un oggetto che rappresentasse precisamente un libro che avevo letto e amato, che non fosse generico nel riferimento - capita soprattutto quando da un libro viene tratto un film e la maggior parte dei riferimenti sono a quest'ultimo, come nel caso di Harry Potter - ma che puntasse proprio alle pagine di carta di quel libro.

I Minimal Incipit sono dei poster di cartoncino pressato che riportano l'incipit, quindi le prime righe di un romanzo, accompagnato da una rappresentazione grafica minimale che ne racchiude l'essenza. Giancarlo, la mente geniale dietro a questi poster, è riuscito a creare un prodotto perfetto per noi lettori: un oggetto che vivacizzi l'idea di letteratura - e non solo, ma di questo te ne parlo tra poco - e rinforzi quel valore affettivo che si crea tra noi e i libri che leggiamo e che possiamo ammirare quando vogliamo. I Minimal Incipit danno voce ai nostri libri e contribuiscono anche a sottolineare la bellezza, anche quella estetica, della cultura letteraria che sì, diciamolo a gran voce, può anche essere esposta e ammirata.

Tuttavia, la produzione Minimal Inc. non si è fermata alla letteratura ma ha iniziato ad esplorare altri ambiti della cultura internazionale, finendo per lambire le coste del cinema, delle serie TV, della musica e coinvolgendo anche degli studenti di alcuni licei per realizzarne di nuovi. In questo modo, sono nati i Minimal Cult, i Minimal Songs e il progetto "A scuola con i Minimal Incipit".

Tanto per rimanere in tema Harry Potter, ho incontrato Giancarlo al Salone del Libro di Torino e ci siamo fatti una piacevolissima chiacchierata, alla fine della quale quest'uomo tanto geniale quanto gentile mi ha fatto un dono meraviglioso: il Minimal Inc. de La pietra filosofale. Ho deciso di incorniciarlo ed esporlo in bella vista in camera, accanto alla mia luminosa libreria.

Piccoli momenti di felicità a parte, la chiacchierata con Giancarlo si è conclusa anche sulle note di una promessa, che qui ti riporto fedelmente. Chi meglio del creatore può raccontare la creatura? Ecco l'intervista a Giancarlo Pasquali.

1- Il formato dei tuoi poster è minimale e, quindi, essenziale nella sua genialità e carica espressiva. Qual è stato il processo creativo dietro al “poster numero zero” e come lo hai sviluppato in seguito?
Innanzitutto grazie mille, visto che mi hai conosciuto sai bene quanto mi faccia piacere parlare dei Minimal Incipit e di quello che li circonda. Il poster numero zero è stato l’incipit di Moby Dick ed è nato, insieme ad altri 35, per arredare una serata di incontro con gli autori in un’associazione culturale. Ho fatto una ricerca riguardo gli incipit più amati dai lettori invece per l’illustrazione ho messo in campo la mia professionalità di grafico per i disegni in vettoriale (2D).
2- La prima edizione degli Incipit l’hai dedicata alla letteratura e questo legame è continuato anche nelle edizioni successive. Qual è il motivo di questo legame tra la grafica minimal e la letteratura?
La parola che lega tutto quello che faccio nelle produzioni Minimal è passione: passione per il mio lavoro e per la letteratura. La passione mi ha permesso di sviluppare il lato creativo che si era nascosto per parecchio tempo.
3- Che tipo di impronta personale hai deciso di dare a questo tipo di grafica minimale quando è arrivata l’idea degli Incipit e perché hai scelto proprio questo mezzo artistico di espressione?
Da sempre amo lo stile minimale nato da creativi visionari a metà degli anni ‘50 (Saul Bass su tutti). Ho scelto questo mezzo perché mi risulta il più semplice visto che utilizzo i software grafici da 30 anni e l’impronta personale credo sia quella patina di usato che applico (sempre digitalmente) sopra i miei disegni.
4- La mente di un creativo è sempre all’opera. Al Salone del Libro mi hai anticipato che ci sono dei progetti in corso e quindi, immagino, avrai in cantiere altri tipi di Minimal Inc non solamente legati alla letteratura ma anche al mondo del cinema e delle serie TV in generale. Bisogna aspettarsi novità in arrivo?
Da qualche anno ho lanciato delle finte locandine di film e serie tv, parallelamente ho creato dei poster dedicati ad alcuni aforismi sportivi. La novità di questo 2019, che ho anche presentato al Salone, riguarda i Minimal Songs: la riproduzione di disegni minimal che rappresentano alcune canzoni su un supporto di formato quadrato (30x30 cm) che ricorda il vinile.

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